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La reputazione è qualcosa che si costruisce giorno per giorno. La nostra vita si svolge per metà online: viviamo postando sui social buona parte della nostra vita, o almeno quello che decidiamo di condividere con il mondo virtuale, e siamo connessi quasi tutto il giorno per lavoro o per necessità personali. È per questo che la reputazione da costruire non è solo quella dei nostri rapporti face to face, ma anche quella online. Ma quello che sembrava divertente postare qualche anno fa, probabilmente non sembrerà sempre opportuno adesso.

Le nostre pagine social e tutto quello che postiamo lascia traccia online e dice ai recruiter che tipo di persone siamo. Molti di loro, infatti, ammettono che oltre a valutare il CV,  sbirciano più i social come Facebook, Instagram e Twitter che Linkedin, per farsi un’idea del candidato. I social quindi giocano un ruolo fondamentale. Come sfruttarli a nostro vantaggio e crearsi una buona e-reputation?

Con pochissimi accorgimenti possiamo curare la nostra immagine anche online:

Selezioniamo le informazioni

A volte, senza pensarci troppo, postiamo online tutto quello che ci passa per la testa. Rischiamo di pubblicare online o di repostare informazioni inutili o che non si collegano in alcun modo all’immagine che vogliamo costruirci online. Facebook è, ormai, una carta d’identità: siamo sicuri di voler dare per scontato cosa si riversa nella timeline dei nostri contatti?

Invece, Instagram è una vetrina, ma ha un approccio molto più personale: i profili confusi danno un’idea di un utente poco attento, cerchiamo di farci caso se abbiamo un profilo pubblico. Mentre le storie riescono ad avere un maggior impatto emotivo, sfruttarle bene è la chiave di una buona e-reputation.

Modifichiamo la privacy post per post

Per ogni post su Facebook è possibile modificare la privacy, in modo tale da far vedere il post a chiunque o solo agli amici. Postando le foto della serata in vacanza a Mykonos con gli amici probabilmente non riusciremo a dare una buona impressione ad un recruiter che sta spulciando il nostro profilo, quindi meglio impostare la privacy su “Amici”. Possiamo, invece, lasciare su “Tutti” informazioni che riguardano il nostro lavoro, aggiornamenti di stato con i quali siamo a nostro agio o informazioni riguardo contatti e interessi. Ricordiamoci di impostare il controllo dei tag per controllare i contenuti in cui veniamo taggati e fare in modo che non si vedano sul nostro profilo se non siamo d’accordo.

Non siamo troppo rigidi

In ogni caso, anche se applicheremo tutti gli accorgimenti possibili, trasparirà quello che siamo. Potremmo non ricordare di qualcosa in cui siamo stati taggati quando andavamo al liceo, i nostri amici reposteranno ricordi: internet conserva praticamente tutto ciò che abbiamo scritto o fotografato. Poco male: lo scopo non è controllare ogni minimo dettaglio, ma fornire un’immagine positiva di noi stessi.

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