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Da sempre il mondo del lavoro ci mette nelle condizioni di correre e dare il massimo, ai fini di un produttività incessante che ha obiettivi sempre più alti. Ma se non fosse così cosa succederebbe? È questa la domanda che diversi studiosi contemporanei si sono posti di recente. La risposta si chiama slow working, un fenomeno che soprattutto all’estero sta prendendo sempre più piede e sta concretizzando un nuovo modo di vivere la realtà lavorativa.

Scopriamo di cosa si tratta e come approfittare dei vantaggi che offre nella vita di tutti i giorni.

Cos’è lo slow working?

La parola slow in inglese vuol dire lento. Adattata al mondo del lavoro significa che si deve lavorare lentamente? In effetti non è esattamente questo il significato che il fenomeno dello slow working vuole lanciare nel mondo del lavoro.

L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità del proprio impiego e al contempo ridurre lo stress che spesso influisce negativamente sulle prestazioni.

Il metodo migliore per conservare energie e sfruttarle poi per realizzare risultati più soddisfacenti è quello di prendersi una pausa.

Chi l’ha detto che lavorare tutto il giorno senza sosta è produttivo? Questa nuova visione porta a sfatare il mito del lavoro così come lo abbiamo sempre visto e cambiare finalmente prospettiva.

Lo slow working fa parte di una realtà che si sta modificando sempre di più per rispondere alle esigenze di quest’era digitale e moderna.

Slow, nel lavoro come nella cucina

Da tempo si parla ormai dello stile slow adottato nel mondo della cucina. Il criterio è lo stesso: dare valore a quello che si sta facendo senza stress, senza fretta e senza pressioni di alcun tipo.

Prendersi i propri tempi può aiutare a fare delle considerazioni importanti sul proprio lavoro. Così è più facile capire se state sbagliando qualcosa o se le tempistiche diventano più importanti del risultato finale.

Secondo studi recenti, una delle dinamiche più deleterie in qualsiasi campo lavorativo è proprio lo stress con cui bisogna fare i conti tutti i giorni. Si corre, si lavora senza sosta e si pranza al volo per non perdere tempo. Questi sono gli errori più comuni contro cui si batte lo slow working, che vuole porre l’accento sulla qualità invece della quantità.

Ricordate cosa diceva Pierre Coubertin? La sua frase così emblematica oggi è alla base di un fenomeno basato sul tema slow e dovrebbe aiutarvi a capirne meglio il suo significato: “La qualità richiede tempo”.

Come lavorare secondo lo slow working

Il principio dello slow working è chiaro e pone ognuna di voi nella condizione di dire basta ad un ritmo incessante che porta solo a scarsi risultati e inutile stanchezza.

Ecco perché seguire degli step precisi può aiutare a valutare l’intero iter con più consapevolezza, per centrare l’obiettivo ed essere sempre al top:

  1. La prima cosa che dovete fare è quella di fissare degli obiettivi. È importante che non siano irraggiungibili o esagerati per poter applicare lo slow working in modo adeguato.
  2. Valutare come operare diventa quasi una necessità per fermarsi a riflettere sul tempo che si ha a disposizione e sugli strumenti da adoperare.
  3. Entrare in azione: se riuscirete a dare importanza a quello che state facendo vi accorgerete che oltre a essere più piacevole, l’obiettivo sarà centrato e con una qualità più alta rispetto a prima.

I rischi di uno stile lavorativo “più lento”

Finora abbiamo analizzato i vantaggi di un fenomeno che vede la produttività legata a tempi più lunghi e di certo più lenti. Ma quali sono i rischi di questa nuova frontiera del lavoro?

Il dubbio più grande riguarda la competitività. Secondo alcuni lo slow working può in qualche modo favorire i competitor perché riescono ad accelerare i tempi ed essere sempre un passo avanti a voi. Quello che però non è chiaro a chi pensa che “la tempistica sia tutto” è proprio l’errore di valutazione che li porta a impostare uno stile lavorativo stressante e scarsamente proficuo.

Vi faccio una domanda: è meglio avere tanti risultati approssimativi o pochi ma precisi?

Porsi un obiettivo per volta significa lavorarci attentamente e dare assoluta priorità alla sua realizzazione, senza nuocere alla qualità.

Che sia un rinnovamento strategico o una rivoluzione globale, il fenomeno dello slow working vuole aiutare chi dedica gran parte delle sue giornate al lavoro, per garantire una soddisfazione su tutti i fronti.

Ecco quindi cosa fare: imparare ad apprezzare il lavoro che si sta svolgendo e dargli completa attenzione. Non correte più e prendetevi il vostro tempo anche per faccende che esulano dalla realtà lavorativa. Le pause servono a ricaricare le energie e farvi trovare un nuovo slancio per operare in modo più produttivo. Infine, evitate pranzi veloci e spesso poco sani. Ricordate che una scarsa e non idonea alimentazione influisce anche sulla vostra capacità di giudizio mentre lavorate.

Anche in ufficio è possibile pranzare bene e in modo sano (ecco qualche suggerimento per avere “Idee facili per un pranzo sano anche in ufficio”).

Lo slow working diventa quindi uno stile di vita, che vi aiuta non solo a produrre meglio ma anche a vivere in modo più equilibrato.

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