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Chi non si è trovato nella situazione di ricercare lavoro nel corso della propria carriera?

Una condizione emotiva e temporale variabile che può avere una durata di poche settimane o a volte può protrarsi per più mesi.

Avrete sicuramente sentito l’espressione “Cercare lavoro è un lavoro!” bene in parte è così ma a ogni criticità può corrispondere una risorsa per farvi fronte. Per proteggersi dallo stress della ricerca del lavoro diventa necessario prendere le dovute distanze emotive e affrontare in maniera sistematica e per obiettivi il percorso!

Le motivazioni alla base della ricerca del lavoro 

Le motivazioni alla base di chi ricerca un lavoro influiscono significativamente sia sulla riuscita del percorso che sui livelli di stress che ne possono derivare. Ognuno di noi presenta risorse ed è un portatore sano di esperienze differenti da investire. Non è possibile pertanto elaborare un identikit univoco di chi è alle prese con la ricerca del lavoro dal momento che entrano in gioco più variabili come quelle anagrafiche, culturali e non ultime quelle di contesto relative al mercato del lavoro di riferimento. Ecco alcune fisionomie di chi ricerca un lavoro:

  • Chi è alla ricerca della sua prima opportunità di lavoro;
  • Chi ha perso lavoro e incontra difficoltà a rientrare in carreggiata;
  • Chi ha una professione che non lo soddisfa più o peggio ancora ne compromette l’equilibrio personale.

In relazione ad ogni singolo caso avremo comunque delle motivazioni forti in grado di generare delle pressioni sul soggetto. Le sintetizzo in due macro categorie:

  • Ricerca di autonomia e indipendenza economica
  • Ricerca di Realizzazione personale e professionale

Cosa può generare lo stress da ricerca del lavoro

Nella ricerca del lavoro ci si mette in gioco come professionisti ma soprattutto come persone e questo inevitabilmente può farci sentire più esposti e vulnerabili. Quando si decide di cambiare lavoro o vi è l’esigenza di ricollocarsi dopo una fase di stop si intraprende l’avventura con una forte carica e motivazione. Ben presto però si devono fare i conti con le criticità dell’impresa rappresentata dai rifiuti e dai feedback alle nostre domande che sovente tardano ad arrivare.

Le azioni che pensavamo potessero portare a un risultato si dimostrano inefficaci, meccaniche compromettendo così la fiducia e l’ottimismo dei primi momenti. Nei casi più complessi si corre il rischio di strapazzare la propria autostima, perché non ci si sente più competitivi e lo stress prende il sopravvento sulla motivazione che gradualmente si affievolisce. Non ci si sente compresi dalla famiglia e dal proprio partner, o semplicemente da chi un lavoro a differenza nostra ce l’ha già.

5 Soluzioni anti-stress da ricerca del lavoro

  1. Distingui la professionista dalla donna. Quando cerchi lavoro devi focalizzarti sulla dimensione professionale e delle competenze. I rifiuti che ricevi così come i consensi sono legati alla ricerca da parte dell’Azienda o del recruiter di un match perfetto tra competenze e mansione da ricoprire. Cercare lavoro è un lavoro e tu non sei il tuo lavoro ma molto di più.
  2. Coccola la tua autostima. Prendi consapevolezza del tuo valore. Annota i tuoi successi nello studio, sul lavoro, all’interno di un gruppo di colleghi. Sai qual è il tuo valore aggiunto, il tuo talento? Se lo hai dimenticato chiedilo a chi ti sta vicino, a chi ha la lucidità per riconoscerlo.
  3. Lavora sulla tua immagine e investi su di te. Prenditi cura di te stessa e investi tempo e attenzioni. Leggi, aggiornati sulle nuove tendenze del tuo lavoro, sulle modalità di ricerca attiva del lavoro. Studia e apprendi le tecniche per valorizzarti e promuovere al meglio le tue competenze e renderle appetibili sul mercato a prescindere dal tuo settore professionale. Stai sul pezzo a costo zero approfittando delle risorse gratuite sul Web e in life.
  4. Ricerca il confronto. Non isolarti. Il Web può offrirti tante opportunità di confronto e spunti per rivedere la tua strategia. Non sottovalutare gli incontri offline altrettanto utili e gratificanti dal punto di vista relazionale. Potresti partecipare a seminari gratuiti, gruppi di lettura. Tutto ciò che può portarti un arricchimento e un confronto è utile e ti fa bene.
  5. Lo so che avrai la nausea ma Cercare lavoro è un lavoro! E’ così e più si è consapevoli e ci si organizza e più velocemente si rientra in carreggiata.

Ti lascio alcuni spunti con la promessa che ne riparleremo:

  • Prepara la tua cassetta degli attrezzi. Foto, cv, 10 righe ben fatte in cui parli di te come professionista e un video di un 1 minuto in cui ti presenti (quest’ultimo è uno strumento facoltativo, che ti consiglio se è nelle tue corde). Hai dei dubbi sulla qualità dei tuoi attrezzi? Ottimo! Vuol dire che ti metti in discussione. Falli vedere a qualcuno e confrontati.
  • Individua i tuoi obiettivi. Che lavoro vuoi fare? In quale azienda vorresti lavorare?
  • Traccia le tue azioni. Segna ogni tuo passo: candidature, telefonate, colloqui.
  • Valuta i risultati. In ogni progetto che si rispetti la valutazione è d’obbligo e non esclusivamente al termine. Fermarsi periodicamente a valutare il proprio operato è utile per intervenire tempestivamente su strategie da ritarare all’obiettivo.

Cercare un lavoro è un lavoro ma proteggersi dallo stress che ne può derivare è un dovere così come il volersi bene.

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