“Ops! Quell’errore proprio non ci voleva…e adesso che si fa?”
Ecco un tipico pensiero che scatena forti attacchi di panico in un ambiente lavorativo. Fare un errore sul lavoro, però, non è una tragedia e si può risolvere la situazione senza peggiorare le cose o valutare soluzioni drastiche come il licenziamento. Ma attenzione: ci sono cose che non di devono assolutamente fare! Scoprite con me come rimediare ad un errore senza conseguenze irrimediabili.
Errore sul lavoro: aiuto!
Nonostante siete sempre state scrupolose, attente e precise, una disattenzione può capitare anche ai migliori.
Colpa dello stress o di un momento di distrazione? Inizialmente poco importano le ragioni che hanno causato l’errore. Di tornare indietro proprio non se ne parla, quindi è bene fare i conti col problema e non complicare ulteriormente le cose.
Il primo pensiero che passa per la stessa è la paura di perdere il posto di lavoro! Ma con una buona capacità di problem solving sarete capaci di sistemare tutto senza correre il rischio di cercarvi un altro lavoro.
Prima di capire come rimediare allo sbaglio è bene sapere cosa non fare per dimostrare al proprio datore che è stato solo un episodio e non si ripeterà mai più!
Cosa non fare mai per non perdere il posto
La prima cosa che non si deve assolutamente fare è ignorare l’accaduto! Fare finta di niente non elimina il problema, anzi lo peggiora e ne amplifica le conseguenze.
Nemmeno negare le proprie responsabilità o addirittura accusare gli altri puntando il dito verso ignari colleghi è una buona scappatoia.
Meglio cercare scuse per giustificare l’errore e uscirne puliti? Nemmeno questo è il modo giusto di affrontare la cosa, perché si incrina maggiormente quel rapporto di fiducia col capo che è già abbastanza messo a dura prova dall’accaduto.
Non rimane altro che farsi prendere dal panico! Ma a che pro? Sarebbe inutile e deleterio sia per la vostra posizione lavorativa che per la fiducia in voi stesse.
Nessuno è perfetto: non lo dimenticate!
Come rimediare all’errore con consapevolezza
Dopo aver capito cosa non fare è tempo di reagire. È essenziale innanzitutto prendere coscienza dell’accaduto e assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Oltre a essere un segno di maturità, è il miglior modo per dimostrare che siete anche capaci di rimediare ai vostri errori.
Ammettere lo sbaglio significa anche chiedere scusa, con umiltà , senza bisogno di commiserarsi. Le scuse sono il punto di partenza per ripartire da zero e fare tutto quello che è in vostro potere per risolvere il problema e riconquistare la fiducia del datore di lavoro, ma anche di voi stesse!
Questo comporta probabilmente ore di lavoro in più, extra non pagati e tanto tempo da dedicare alla ricerca della soluzione, ma bisogna accettare le conseguenze senza battere ciglio e senza lamentarsi.
Serve una buona pianificazione del lavoro e poi bisogna agire.
Promemoria per non ripetere l’errore
L’esperienza deve servire a non ripetere gli stessi errori nel futuro. Come fare? Innanzitutto è importante capire le cause.
Bisogna analizzare bene la situazione per capire perché è successo. La colpa è solo vostra o del team? È una questione di tempistiche o di obiettivi ambiziosi? Lo stress o la disattenzione hanno influito?
Se il poblema è una sbagliata ripartizione del lavoro nella squadra è tempo di rivedere i compiti di ciascuno e rimodularli per benino.
Se il problema è una tempistica troppo ridotta che porta a velocizzare le strategie e quindi fare errori è bene rivedere l’intero piano lavorativo e gestire al meglio le scadenze.
Se il problema è la distrazione, allora è giusto eliminare tutte quelle cose che possono distrarre dal lavoro, come i social e lo smartphone ad esempio.
Se il problema è lo stress bisogna assolutamente prendersi una pausa. Non ha senso lavorare troppo e farlo male.
Come ultimo promemoria è bene scriversi in testa che errare è umano. L’importante è non perseverare perché altrimenti non avete imparato nulla e forse in fondo quel lavoro non fa per voi.
Laureata in materie umanistiche ha fatto della sua passione per la scrittura e il giornalismo un vero lavoro a cui si dedica a tempo pieno. Vive in Sicilia ma gira il mondo coi suoi pezzi che trattano di tutto e di tutti, conciliando la splendida vita da mamma con quella di lavoratrice soddisfatta.