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Non si è mai d’accordo sulle quote rosa: c’è chi ritiene siano un’ingiustizia e chi invece le ritiene necessarie. Alla luce del recente scontro tra Levante e Michela Murgia in merito, urge un po’ di chiarezza.

Cosa sono le quote rosa?

Sono i posti riservati alle donne nel mondo del lavoro. Sono stati istituiti per garantire un’equa partecipazione di entrambi i generi all’interno di ambienti lavorativi sia pubblici che privati.

Si è tornati a discuterne recentemente a causa di una dichiarazione di Levante, la cantautrice notoriamente sensibile ai temi femminili, che è stata una concorrente del Festival di Sanremo. La cantante siciliana ha dichiarato di non essere favorevole alle quote rosa perché “non ci è dovuto un posto per forza, non abbiamo un deficit”. Ha anche dichiarato che “è vero che esiste un maschilismo generalizzato a livello sociale e politico, che passa dal linguaggio comune. Bisognerebbe partire da qui”. Cambiare la società dal basso quindi, nelle sue convinzioni più profonde, piuttosto che adottare una misura dall’alto per “imporre” la presenza femminile.

Michela Murgia, una delle scrittrici contemporanee che più tratta i temi riguardanti le donne e la discriminazione di genere, non è rimasta a guardare e ha risposto alle dichiarazioni di Levante. “Il sistema patriarcale discrimina in base al genere non in base al merito” e “sottovaluta o nega in partenza la competenza delle donne” ha scritto nelle sue storie su Instagram. È un momento storico in cui ancora “si sceglie un uomo se è capace o una donna se è eccezionale”. Quindi, la Murgia sostiene che Levante non possa prescindere dal contesto in cui viviamo: non è vero che le donne non occupano le stesse posizioni degli uomini perché non sono in grado o non si sono impegnate abbastanza, piuttosto è la società fondata su convinzioni sbagliate che non offre ad entrambi i generi le stesse possibilità. Sono convinzioni che bisogna sradicare e ben vengano le quote rosa se riescono a creare un precedente o un circolo virtuoso che riesca a creare più opportunità alle donne.

Certo è che le quote rosa non possano essere una soluzione definitiva: sono una misura volta ad agevolare la parità di genere, ma il problema è interamente culturale. Gli stereotipi sono talmente prepotenti da infiltrarsi all’interno della mente di ognuno di noi e riescono da una parte a farci considerare a prescindere una donna meno competente, meno capace di comprendere e meno adatta di un uomo ad un lavoro e dall’altra a inculcare nelle donne l’idea che non riusciranno mai a raggiungere la posizione che vorrebbero perché non saranno abbastanza in gamba quanto un uomo.

C’è un cerchio da spezzare e convinzioni secolari da ribaltare.

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